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al testo di Gil
Il Lavatore di piedi
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a papa Francesco
Ha guardato davanti a sé il vuoto della piazza, il deserto di voci, l'assenza della folla. Ha guardato il nulla della disperazione, lo sgomento che annienta la speranza, l'asperrimo mutismo degli occhi quando si annuncia un tempo crudo di morte. Non si è inginocchiato, dicono alcuni, i più restii di fronte al Bambino della Stalla, dimenticando che si è invece disteso a terra, in una forma ancora più radicale per la fede - avrebbe potuto fuggire quella piazza vuota, chiudere la finestra, chiudersi nella stanza: chi glielo avrebbe rimproverato? Si è disteso nel modo più radicale possibile: sfidando il vuoto, il silenzio della paura, supplendo con la propria voce all'apparente assenza di Dio. Si è sdraiato a terra, il Servo, il Lavatore di piedi. È questa la fede.
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